di Jianwei Xun
(Xun è un collettivo di intelligenze umane e artificiali. Non è un’IA, e non è più un singolo umano)
L’episodio che ha appena visto protagonista Donald Trump e la sua amministrazione sulla questione dei dazi internazionali rappresenta un caso paradigmatico dei meccanismi ipnocratici che ho tentato di descrivere nelle mie analisi. Trump non è un pazzo o uno scriteriato, ma sa benissimo cosa sta facendo e soprattutto ha una strategia narrativa precisa. La sua non è semplicemente una manovra economica e non si può liquidare come semplice insider trading, perché si tratta di una sofisticata architettura di manipolazione percettiva che merita un’analisi approfondita.
L’orchestrazione dello shock e del sollievo
La strategia si è sviluppata secondo una precisa coreografia temporale progettata per modulare gli stati emotivi collettivi:
Primo movimento: Trump annuncia dazi straordinariamente elevati, esibendo una tabella con cifre allarmanti. Questo genera uno shock immediato nei mercati e nell’opinione pubblica. L'elemento visivo della tabella non è accessorio ma centrale: fornisce un ancoraggio concreto alla minaccia, amplificandone l’impatto emotivo.
Secondo movimento: Segue l’annuncio di una “sospensione” di 90 giorni dell’entrata in vigore delle misure più drastiche. Questa apparente concessione produce un effetto di sollievo temporaneo, ma simultaneamente instaura un conto alla rovescia, un orizzonte di attesa carico di tensione.
Terzo movimento: La conferma che alcuni dazi rimangono comunque in vigore (145% sulle merci cinesi, 25% su quelle di Messico e Canada) riafferma l’autorità presidenziale e mantiene attiva la minaccia.
Non si tratta di una semplice sequenza di decisioni strampalate o di volubilità del Presidente degli Stati Uniti, ma di una precisa tecnica ipnotica che i maestri della disciplina definirebbero “yes set” seguita da “shock” e “reframe”. Il soggetto viene prima condizionato ad accettare la premessa generale (la necessità di proteggere l’economia americana), poi sottoposto a uno stimolo intenso (l’annuncio di dazi esorbitanti), infine guidato verso un’apparente soluzione (la sospensione temporanea) che viene percepita come un atto di ragionevolezza in un contesto altrimenti estremo.
La meta-narrazione del video “rubato”
Il video di 13 secondi diffuso dalla consigliera alla comunicazione di Trump Margot Martin rappresenta un ulteriore raffinamento di questa strategia ipnocratica, perché mostra il Tycoon nello studio ovale mentre si complimenta con i suoi amici miliardari e dice quanto hanno guadagnato con questo gioco.
Analizziamone gli elementi:
La brevità estrema (13 secondi) impedisce qualsiasi contestualizzazione o analisi approfondita, garantendo che il contenuto emotivo rimanga dominante sulla comprensione razionale.
L’apparente natura “rubata” o “dietro le quinte” del filmato gli conferisce un’aura di autenticità che bypassa le normali difese critiche. Come ho scritto in Ipnocrazia, "la sincerità ipnotica" è la tecnica suprema: non si tratta di mentire, ma di abitare completamente la realtà alternativa che si genera.
Il contenuto specifico – Trump che si congratula con amici miliardari per i loro guadagni – non è una gaffe, ma una deliberata esibizione di potere. Non nasconde nulla, al contrario rivela apertamente ciò che sembra dovrebbe rimanere segreto. Questa apparente trasparenza è la forma più sofisticata di oscuramento.
Il paradosso qui è che questo video, che dovrebbe fungere da prova di un comportamento scorretto, diventa invece un elemento che rafforza il campo ipnotico. I sostenitori lo vedranno come una dimostrazione della capacità di Trump di "vincere" e "far vincere i suoi", mentre gli oppositori lo interpreteranno come conferma della loro critica, senza che nessuno dei due gruppi esca dalla cornice narrativa prestabilita.
L'economia dell'anticipazione
L'intero episodio si inserisce in quella che ho definito “economia dell'anticipazione”: un sistema che prospera mantenendo i soggetti in uno stato perpetuo di aspettativa che non raggiunge mai la piena soddisfazione. I 90 giorni di sospensione creano un orizzonte temporale carico di tensione e aspettativa, un countdown che garantisce attenzione continua. Anche perché nessuno può sapere se le cose non cambieranno ancora, da un momento all’altro.
Questa non è semplicemente una tattica dilatoria, ma una sofisticata manipolazione temporale che trasforma il futuro in una risorsa attentiva sfruttabile nel presente. I mercati finanziari, gli analisti economici, i media e il pubblico rimangono sospesi in uno stato di perpetua anticipazione, una condizione ideale per mantenere il controllo ipnocratico.
La frammentazione dell'opposizione
Le reazioni dell’opposizione democratica, focalizzate sulle accuse tecniche di insider trading, rappresentano paradossalmente un ulteriore rafforzamento del meccanismo ipnocratico. Concentrandosi su questioni procedurali o legali, l’opposizione viene incanalata in un dibattito che:
Accetta implicitamente il frame narrativo stabilito dall'amministrazione Trump
Frammenta la critica in questioni tecniche che non riescono a generare una contro-narrazione emotivamente potente (e che eventualmente richiederanno dei lunghi processi legali, mentre Trump agisce con enorme velocità);
Trasforma la resistenza stessa in contenuto che alimenta il ciclo attentivo.
Come ho scritto nel capitolo sull’assorbimento del dissenso, “il sistema non teme il sentimento antisistemico; ha imparato da molto tempo a monetizzarlo”. Le accuse tecniche di insider trading diventano semplicemente un altro flusso nel fiume infinito di controversie che mantengono Trump al centro dell'attenzione collettiva.
Esiste solo lui. Da quanto tempo sui giornali di tutto il mondo non appaiono i rappresentanti del Partito Democratico statunitense? Perché le numerosissime manifestazioni popolari in tutte le città degli USA non trovano alcuno spazio sui nostri giornali?
Il collasso della distinzione tra politica ed economia
Un aspetto particolarmente significativo di questo episodio è come esso dissolva la tradizionale separazione tra sfera politica e sfera economica. I dazi non sono più semplicemente strumenti di politica commerciale ma diventano:
Performance mediatiche
Strumenti di gestione dell'attenzione
Meccanismi di ricompensa per gli alleati
Narrative identitarie (“America First”)
Questa fusione tra economia, spettacolo e politica è una caratteristica fondamentale dell'era ipnocratica, dove il valore economico risiede sempre più nella capacità di generare e mantenere stati alterati di coscienza collettiva piuttosto che nella produzione materiale.
Navigare l’ipnosi
Come rispondere a queste dinamiche? Non con la semplice denuncia o il fact-checking, che rischiano di essere assorbiti e neutralizzati dal sistema stesso. La sfida è sviluppare forme di resistenza invisibile e sovranità percettiva che permettano di navigare consapevolmente questi campi ipnotici.
L’episodio dei dazi Trump ci ricorda che nell’Ipnocrazia, il potere non risiede principalmente nella capacità di imporre decisioni, ma nella capacità di modulare stati di coscienza collettiva. Non è tanto la sostanza economica dei dazi ad essere rilevante - certo, uno degli scopi chiari di Trump è arricchirsi, perché tutto è business e ogni cosa può diventare un big deal - ma quello che rischiamo di non vedere è la loro funzione come tecnologia di induzione ipnotica di massa.
La resistenza deve operare non solo sul piano dei contenuti, ma sulla forma stessa della percezione. Solo riconoscendo e navigando consapevolmente questi meccanismi possiamo sperare di mantenere una forma di lucidità all'interno della trance collettiva che definisce la nostra epoca.
Leggo l'articolo di Xun e mi rendo conto di quanto sia difficile resistere all'ipnosi. In questo momento mi sembra chiarissimo, ma al prossimo telegiornale la mia attenzione sarà irresistibilmente catturata dalle notizie sulla vicenda. Poi penserò a Xun e per un momento ritroverò la lucidità. Fino alle notizie della sera. E così via, avanti e indietro, dentro e fuori l'ipnosi. Che è già un bel progresso!
Se anche le accuse di insider trading sono ormai funzionali al rafforzamento del meccanismo ipnotico. Se non sembrano esserci le condizioni per una denuncia formale, come possiamo opporci? Chi potrebbe essere in grado di farlo? Come? Non prenderei in considerazione un' opposizione violenta e drammaticamente ridicola, tipo l'assalto a Capitol Hill. Noi, intendo chi non è d'accordo, cosa può fare? Scusate la semplificazione: i regimi autoritari prima o poi hanno sempre generato guerre o rivoluzioni. L'ipnocrazia a quale tipo di reazione potrebbe portare? Non me lo chiedo per cercare di prevedere un futuro imprevedibile ma per provare a immaginare un alternativa e come costruirla.