Il nostro nuovo libro: "Botanica della meraviglia. Coltivare lo stupore alla fine del mondo"
Da oggi in preordine
Il mondo brucia – letteralmente e metaforicamente. Le democrazie si sgretolano. La concentrazione è diventata un lusso che pochi possono permettersi. La lettura profonda sembra un’arte perduta. Studiare sembra non avere più senso.
Botanica della meraviglia. Coltivare lo stupore alla fine del mondo (Harper Collins) nasce dal riconoscimento di questa condizione. Non offre consolazioni né promesse di salvezza. Documenta, invece, ciò che continua a fiorire nelle crepe del disastro.
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Il libro racconta esperimenti nati dalla necessità:
La Lettura silenziosa collettiva: centinaia di persone che si ritrovano online per leggere insieme in silenzio. Nessuna performance, nessuna gara. Solo la presenza condivisa che sostiene la concentrazione individuale. Un ritorno paradossale alla dimensione collettiva della lettura attraverso gli stessi strumenti digitali che sembravano averla distrutta.
La Cimiterologia: incontri al Cimitero Acattolico di Roma per riflettere sulla morte come pratica di libertà, con la precisione di chi sa che solo confrontandosi con la finitezza si può dare proporzione all’ansia.
Il libro attraversa territori impervi: la nausea sartriana come lusso inaccessibile nell'epoca della stanchezza cronica; il corpo come archivio di memorie; la distinzione spinoziana tra speranza (fluttuazione ansiosa tra paura e attesa) e gioia (pienezza presente che non attende nulla). Ma soprattutto, testimonia una condizione condivisa: quella di chi continua a studiare, creare, documentare, pur sapendo che potrebbe essere tutto inutile.
Non si tratta di eroismo né di resistenza. È qualcosa di più semplice e più radicale: la fedeltà alla propria natura anche quando tutto suggerirebbe di rinunciarvi.
Questo libro non salva. Ma conferma che questa ostinazione inappropriata di continuare a essere umani mentre tutto crolla non è una follia solitaria. È una condizione condivisa da chi ancora cerca di lucidare lenti per vedere meglio, anche se ciò che vede è il disastro.
La gioia non è la speranza di un futuro migliore, ma la comprensione presente della necessità. E in questa comprensione, paradossalmente, si apre lo spazio per continuare.
Botanica della meraviglia. Coltivare lo stupore alla fine del mondo è in preorder da oggi. In libreria dal 14 ottobre.
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P.S. Nel libro non c’è solo il libro. Ma questo lo vedremo poi.