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Avatar di Barbara

Ciao, penso che non bastino le iniziative lasciate alla buona volontà dei singoli, dovrebbe esserci una riforma strutturale, l'educazione "sentimentale/sessuo-affettiva" andrebbe inserita nel programma scolastico fin dalle elementari, magari coinvolgendo attivamente anche i genitori (so che qui sfioriamo l'utopia). Ho partecipato, e tenuto a mia volta gruppi di sostegno alla genitorialità, negli anni passati, grazie a minimi fondi stanziati da scuole "illuminate", che di anno in anno non si sapeva se sarebbero stati rinnovati. I genitori però erano sempre pochi, i più disponibili ad approfondire le tematiche e a mettersi in gioco, gli stessi genitori che andrebbero sicuramente nelle biblioteche che magari organizzano anche queste attività. Ci sono realtà di scuole dove venivano offerte iniziative anche in classe, sia con bimbi piccoli che con preadolescenti, giochi di ruolo e laboratori per promuovere l'educazione all'affettività. Iniziative che negli anni non sono state più mantenute per via della mancanza di fondi. Ma anche fossero continuate non sarebbe stato sufficiente. Serve un cambiamento strutturale, serve investire nel benessere dei giovani, emotivo, psicologico, affettivo, sessuale, ma seriamente. Ho sentito di un recente sondaggio, credo ne parlassero sul Post, che diceva che la maggior parte degli adolescenti sarebbe felice di parlare della loro vita affettivo/sessuale con persone che non facciano parte della famiglia. Quale miglior contesto di quello scolastico? Invece il prossimo anno studieremo la Bibbia e torneremo a imparare poesie a memoria.....

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Avatar di Giorgio Fortina

Buona sera Maura. Mi pare abbastanza evidente che questo governo non abbia alcuna intenzione di affrontare il problema. Tutte le proposte sono del tipo "venite già ammazzate". Dubito anche che governi di differente orientamento politico farebbero di più. In fondo le forze del centro-sinistra hanno governato in varie coalizioni negli anni precedenti, ma nulla di significativo è stato fatto. La domanda che mi pongo a questo punto è: siamo sicuri di dover aspettare che sia la politica a prendere iniziative su questo ? Per esempio, io vivo vicino a Milano e sono iscritto a 3 circuiti bibliotecari, tra cui quello della città di Milano: potrei sbagliare, ma in nessuno di questi ricordo iniziative volte a far comprendere meglio il problema (non dico a tenere corsi di educazione sentimentale). Possibile che non ci sia nessun tipo di organizzazione che abbia presenza sul territorio e che voglia prendersi questa responsabilità ?

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