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Consigli di lettura, visione e ascolto, e calendario

Due dischi, un libro, una presentazione e Filosofia di Gruppo

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Tlon
nov 10, 2025
∙ A pagamento

Rieccoci con quell’edizione saltuaria della newsletter in cui ti consigliamo libri, film e canzoni, e ti aggiorniamo sul nostro calendario.

Cosa ascoltare

È uscito un disco meraviglioso: Amuri luci, di Carmen Consoli. È il Creuza de ma della cantantessa, un album radicale nel doppio senso del termine. È anzitutto un canto delle radici sicule, del sangue, della memoria, della rabbia contro l’ingiustizia e della nostalgia. Ma è anche un disco radicale nel senso di integrale, ostinato, duro e lontano dai compromessi. La terra di Hamdis (in cui duetta un ottimo Mahmood) è il brano più riuscito, doloroso e potente, un grido atavico contro l’orrore del potere. Nel disco il siciliano contemporaneo impera ma si intreccia anche con il greco antico, il latino e il volgare della scuola poetica siciliana. Amori luci è un disco felicemente non radiofonico, che ha atmosfere vicine a quelle di Spira di Daniela Pes (che è stato a mani basse il miglior disco italiano del 2023).
Siamo appena stati a un suo concerto a Milano e la resa del disco dal vivo è strepitosa; la cantantessa sembra quasi avere una voce diversa, più potente e imperiosa, quando lo canta.

Ventu, sciogghi ‘u chiantu
Stutalu ‘stu ‘nfernu e fai chioviri
Paroli di pace
Poi fatti urraganu
Spazza ‘u Diu Dinaru e l’eserciti
Di diavuli armati
Curri, ventu, sciamma ‘u nìuru di ‘stu cielu

Cosa ascoltare bis

Totalmente all’opposto, eppure denso della stessa (a prima vista impensabile) sicula rabbiosa malinconia, segnaliamo TonyPitony, il primo disco di Tony Pitony uscito oramai qualche mese fa. Pitony è probabilmente il caso musicale dell’anno per chi ha vent’anni, con un tour sold out totalmente al di fuori dei classici canali di promozione: ottima voce, ottimi arrangiamenti, melodie che spaziano dall’indie all’elettronica e dalla samba al lo-fi, e testi intrisi di volgarità, pensieri grevi, dai tratti demenziali e scorretti. La tradizione è quella dei Profilax e degli Squallor, dei Latte e i suoi derivati e di Gianfranco Marziano, e l’esperimento riuscito è profondamente teatrale e sgraziatamente intelligente. Sembra che si sia seduto comodo e a ogni pezzo abbia detto: ora qui dico (male) tutto quello che non si deve dire (mancano la coprofagia, la necrofilia e poco altro) per cercare disperatamente di restare in piedi, oltre che impresso in chi mi ascolta. Ma di quel disperatamente è intriso ogni singolo brano, ed è un’emozione delicata che si fa indubitabile di ascolto in ascolto. E diventa il manifesto di chi, nella catastrofe, ha scelto di scherzare su tutto (e quindi su di sé), per non impazzire e continuare a giocare. Per non uniformarsi e darla vinta al disincanto.

Ci sarebbe molto da scrivere su di lui, ma il suo provino a XFactor è perfettamente indicativo: dopo una serie di step, un giovane Pitony si presenta finalmente davanti ai giudici (Emma, Hell Raton, Manuel Agnelli e Mika) e canta Hallelujah di Leonard Cohen, nell’arcinota versione di Jeff Buckley. I primi secondi sono i classici (se non fosse che il nostro indossa la sua oramai mitica maschera da Elvis che lo copre a metà): è l’ennesimo ragazzo che canta abbastanza bene un brano noto, e già risuonano le parole dei giudici che saranno più o meno d’accordo nel valutarne l’estensione, la padronanza o la qualità. Insomma, il solito agnello che verrà sacrificato sull’altare della nostra fragilissima attenzione e giudicato in un istante. Sennonché Pitony comincia d’emblée a emettere alla fine dei versi di Cohen il gargarismo tipico della musica neomelodica, spezzando il pezzo struggente con il nonsense. Così facendo, però, mette in ridicolo non solo se stesso ma l’atto stesso di giudicare una performance con i canoni televisivi che diamo per scontati. I giudici lo guardano disgustati ad eccezione di Mika, il cui giudizio positivo (fortunatamente) non basta affinché il cantante siciliano prosegua il suo percorso nel talent.
Ed è lì che nasce davvero il Tony Pitony di Striscia e Culo, che sono pensate per polarizzare l’attenzione, come tutto il disco.
Ad eccezione di Stimoli, che è l’unica traccia in cui il nostro si rivela:


Andate pazzi per la merda, sono il gran buffet
Ho paura di spegnermi
Voglio offendermi
Solo per stare meglio con i miei simili
Non ho stimoli
Ti prеgo, mamma, non venire a prendеrmi
Ho paura di spegnermi

Cosa leggere

Meritoria l’operazione della casa editrice Medhelan, che ripubblica la migliore biografia su Jorge Luis Borges mai scritta: Borges in controluce, di Estela Canto (colei a cui è dedicato l’Aleph). Da quest’opera emerge un Borges parecchio lontano dal vecchio saggio a cui siamo abituati: Canto ne è stata la musa, e del poeta argentino ha visto i limiti, le storture, le paranoie, i traumi, le ossessioni, le mediocrità. A tutta prima sale un certo fastidio nel veder distruggere in questo modo un mito, nel gusto evidente con cui la scrittrice di ascendenza uruguaiana rimesta nei problemi sessuali del nostro, nelle sue paturnie, nelle sue discutibili posizioni sulle dittature e sulla delinquenza, e sulla sua colossale dipendenza dalla madre. Ma dopo il trauma iniziale ne emerge un Borges ben più stratificato e più umano, meno simbolico (è il passaggio dal laudate dominum al laudate hominem cantato da De Andrè ne La Buona Novella), e sembra quasi che quella complessità che lo abitava non potesse che produrre quei goffi e rigidi nodi interiori che, così stretti, hanno intasato la sua mente (e la nostra vita di rimando) con storie straordinarie.

Calendario

Ci vediamo domani, 11 novembre, alle 21 con Filosofia di Gruppo su Zoom. Il tema che gli abbonati hanno scelto a larga maggioranza è Pratiche di resistenza creativa. Link per loro a fondo pagina (parleremo molto di Vilém Flusser).

E stasera alle 20.30, a Bologna, presentiamo Botanica della Meraviglia. Saremo al LabOratorio San Filippo Neri (ricordatevi di venire un po’ prima, lo spazio ospita poco più di duecento persone e purtroppo negli anni in tanti sono rimasti fuori). Ingresso libero fino a esaurimento posti, info qui.

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